Lug 09 2016

Tavola Westside Hot Rod 5’0-22-2 3/8

Pubblicato alle 09:39 sotto Surf

20160502_173206Questa è una di quelle belle storie del surf, fatta di amicizia e onde, una di quelle partorite nelle attese fra un set ed un altro , e sviluppate nei periodi di piatta mediterannea .

Ormai da un decennio principalmente surfo con tavole oltre i 9 piedi, ma ci sono quei giorni particolari , in cui la riva è troppo vicina o le onde troppo tubanti  per un transatlantico di tre metri con un leash altrettanto lungo, ed è allora che sfodero qualcosa di retro tipo fish sui 5 piedi e fischia. Durante un viaggio  in Australia però, mi sono innamorato del minisimmons e la voglia di averne uno non mi ha più lasciato. Quando poi scopri di avere nella tua crew uno shaper, non puoi non chiedere a lui consiglio: e qui nasce questa tavola, con Alessandro “Joy” Raggi di West Side Surfboard di Andora, che si offre di shaparmi qualcosa di unico. Dal classico minisimmons allora, passiamo a qualcosa che mantenga quello spirito, ma sia più fruibile sulle mie onde: lavoriamo quindi su volume ( ben 38 litri!) , forme e bordi. Decidiamo di partire dall’outline del mio fantastico bodyboard Cavin Yap standup, testato su tutti gli spot , visto che voglio innanzitutto avere una tavola facilmente trasportabile anche in scooter. Da qui il classico moon tail impreziosito da rinforzi in legno sugli spigoli, ed il nose tronco, anche lui con un tocco ligneo veramente di sapore vintage, come piace a me. Optiamo poi per un set up quad, con possibilità di montare solo due pinne keel classiche da fish o un quad di tipo moderno, con un particolare lavoro sui rail , vera chicca di questo gioiellino. In ultimo , una bella resinatura pigmentata verde che ricorda il mio volkswagen T1 del 63, ed un iconico logo con un bell’hot rod stile fifties.

La tavola risulta molto ben bilanciata e, nonostante la lunghezza ridotta , parte su tutto , anzi, da il proprio meglio  su onde ripide, basta avere l’accortezza di caricare bene sul piede davanti. I bordi tengono veramente alla morte anche sul ripido tubante, ed, in configurazione quad, gira come una tavoletta da competizione. Persino gli aerial risultano facili, pure ad una capra come me, e la resinatura “blindata”  rinforzata in biassiale sul deck lo salva nelle risacche per cui è stato ideato.

In definitiva , devo ringraziare Ale per avermi costruito questa magic board , nonostante gli avessi chiesto cose assurde , e per  averci messo tutta la sua esperienza facendo un lavoro stupendo specie sui bordi e sulle finiture.

Aloha

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