USA, bilancio

Come fatto per l’Australia, posso ormai fare un bilancio per gli USA. Sebbene ci fossi già stata, alcune cose non le ricordavo. In ogni caso all’epoca non avevo un sito web su cui scriverle, quindi…

Dal punto di vista delle abitudini c’è molta similitudine con l’Australia, almeno dal nostro punto di vista. Ad es. anche qui nei supermercati vendono i tetrapack di albume o di tuorlo. A me fa un pò senso, anche se poi a pensarci bene può anche essere pratico ed alla fine non è una cosa così schifosa: rompono le uova, separano il bianco dal rosso e li confezionano in tetrapack! Serve per cucinare, ma serve anche per chi fa molta palestra e deve mangiare molti albumi, per non doversi comprare dozzine di uova e poi non sapere che farsene dei tuorli. Anche perchè con quello che costano le uova qui! Il minimo sono confezioni da 6, ma sono più diffuse quelle da 12 e 24, e se fai i conti un singolo uovo costa circa mezzo euro, mentre in Italia io lo pago anche meno di 20 centesimi. Sarà perchè qui hanno il guscio bianco? Scherzi a parte, si fa fatica a distinguere un uovo sodo sbucciato da uno ancora da sbucciare. A questo proposito, nel Seven Eleven sotto il Best Western vicino all’aeroporto di Los Angeles, ho trovato una confezione con 2 uova già sode e la bustina di sale e pepe. Dico a proposito perchè ci ho messo un po’ a capire se erano già sbucciate (nel qual caso non le avrei comprate), ma poi ho capito che il guscio lo avevano ancora.

Anche qui come in Australia, tutto è o bollente o ghiacciato. Ogni volta dobbiamo dire “No ice” altrimenti è tutto ghiaccio. Non ne facciamo una questione di poca resa, è proprio che le bibite escono già freddissime dal distributore, eppure tutti mettono quintali di ghiaccio. In ogni hotel c’è sempre il distributore del ghiaccio, ben evidenziato e segnato sulle mappe che ti danno all’arrivo. E nei vari market, specie quelli dai distributori di benzina, vendono pacchi di ghiaccio da 5 a 20 chili! Poi però prendi un caffè e devi aspettare almeno un quarto d’ora per berlo, perchè altrimenti ti ustioni. Io tutte le volte provo ad assaggiarlo e mi faccio la bollicina sul palato, come quando addenti la pizza col il formaggio fuso sopra.

Anche qui spesso c’e’ l’aria condizionata a palla, ma in Florida per assurdo meno che in altri posti (dico per assurdo perche’ qui fa sempre caldo!). Abbiamo scoperto che purtroppo la Florida a febbraio e’ parecchio cara: molti vengono a svernare qui, quindi e’ difficile trovare posto negli hotel. Ad es. sulla crociera abbiamo conosciuto dei signori, di una certa eta’, di Trieste, che pero’ vivono da molti anni a New York e che adesso erano a svernare, fino ad aprile, a Fort Lauderdale (1 oretta a nord di Miami). Nel frattempo non si sono fatti mancare una crociera nei Caraibi. Insomma, una vitaccia!

Anche qui non usano molto le doccette: cioe’ non hanno il tubo flessibile, ma solo la pignatta in alto. Tra l’altro hanno dei modi assurdi di aprire l’acqua e di far passare l’acqua dal rubinetto alla pignatta: addirittura in un hotel all’arrivo il concierge ci ha fatto vedere, su un rubinetto che aveva li’, nella lobby, staccato, come si faceva appunto per far cambiare il punto di uscita dell’acqua: questo dovrebbe spiegare molto! (Peccato che la sera prima, in un altro hotel, avevamo avuto lo stesso rubinetto, nessuno ci avesse detto nulla, e ci avessimo messo un’ora per capire!)
Ovviamente io parlo di alberghi: non ho idea di come siano le cose nelle case, ma di solito le abitudini sono simili.

Altra caratteristica e’ che nei bagni non manca solo il bidet, ma anche lo scopino per il water. Devo dire pero’ che in effetti non sembra servire: Hanno dei sistemi di scarico dell’acqua che lo rendono superfluo. In questo caso non capisco perche’ non li adottiamo anche noi. Non tanto per casa, quanto per i bagni pubblici: in effetti non li ho mai trovati sporchi. Scusate l’argomento, ma anche questo fa parte delle differenze nella vita comune! E’ cultura anche questa! 🙂

Altre cose particolari sono piu’ specifiche: ad es. in Florida esistono delle strade a pagamento che pero’ non prevedono il pagamento in contanti e nemmeno con carta di credito: sei obbligato ad avere il SunPass (l’equivalente del Telepass) o il PlatePass, che altro non e’ che aver aderito a un servizio per cui le telecamere individuano la tua targa e ti addebitano il pedaggio: con questo secondo sistema pero’ il pedaggio e’ doppio rispetto al SunPass. Ma la cosa piu’ strana e’ che non hanno caselli: semplicemente lungo la strada a volte ci sono dei pali con delle telecamere e li’ paghi senza accorgertene (non c’e’ nessun bip, come da noi col Telepass). Senz’altro e’ piu’ veloce che da noi, ma lo trovo abbastanza assurdo, soprattutto per i turisti. Ad es. con l’auto a noleggio ci hanno chiesto se volevamo il servizio col PlatePass (neanche col SunPass) e ci hanno fatto pagare 35 dollari in piu’: dicendoci pero’ che se non avessimo preso quel servizio aggiuntivo e poi fossimo passati in qualcuna di quelle strade ci sarebbero arrivate delle multe. Eh, si’, perche’ tu comunque ci puoi passare quasi senza accorgertene (ci sono dei cartelli lungo la strada, ma non c’e’ appunto alcun casello, barriera o simile) e credo che in ogni caso ti prendano la targa, pero’ se non hai aderito al servizio, invece che pagare il pedaggio ti fanno la multa!

Comunque deve essere un’innovazione degli ultimi anni, perche’ quando eravamo venuti in Florida nel 2005 avevamo fatto piu’ strade di adesso e sono sicura che non ci fossero.

A Miami Beach mi ha sorpreso che il parcheggio lungo Ocean Drive non e’ caro: costa 1,75 dollari all’ora (meno dell’euro e quaranta di Savona). Pero’ prima di pagare devi anche digitare la targa, che viene poi stampata sul bigliettino da esporre sul cruscotto: in questo modo se hai acquistato piu’ tempo di quello che poi usi, non lo puoi neanche cedere a quello dopo!

In media comunque gli americani sono un po’ piu’ ligi alle regole di noi, soprattutto al discorso dello stare in coda, del passare uno per volta, ecc. Il che non vuol dire che non ci siano i maleducati e quelli che in macchina superano i limiti, o simili, ma solo che in percentuale sono meno che da noi. La mia personale sensazione e’ pero’ che negli ultimi 10 anni questa percentuale sia un po’ salita anche qui.

Ah, anche qui e’ difficile trovare da comprare una birra solo, e ti vendono il ghiaccio a 0,89 dollari per 10 libbre (in pratica 70 centesimi di euro per quasi 5 chili!). Lo compri nei market, insieme alle birre e a bauletti di polistirolo, e te lo porti in spiaggia.

In generale gli americani sono abbastanza gentili e amano molto gli italiani: purtroppo pero’ appena sentono la parola Italia ti dicono “Oh, Sicily, Mafia!” sorridendo. E comunque quando pensano all’Italia pensano all’Italia del Sud: Napoli, la pizza, sole e mare, tarantella. Ad es. per loro la canzone italiana e’ quella napoletana di 40 anni fa!
Pero’ sono gia’ contenta che non ci dicano Berlusconi e bunga bunga.

Beh, e con questo vi saluto: se mi verranno in mente altre particolarita’ non manchero’ di farvelo sapere!

 

 

 

 

 

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