USA – 7 febbraio 2014 – LAX: aeroporto di Los Angeles (American Airlines) bocciato!

Siamo all’aeroporto di Los Angeles: la navetta dell’hotel ci ha portato al terminal.

A parte la gentile signora che ci ha accolto, il resto non e’ stato un granche’: come alle Hawaii abbiamo dovuto fare il check-in al computer, e fin qui niente di male, anzi, a me piacciono le procedure fai da te, tecnologiche. Pero’ quando abbiamo provato a mettere il codice frequent flyer non ce l’ha accettato. Cosi’ abbiamo chiesto al personale che era li’, e si’, ci hanno risposto, ma con uno scazzo… Hanno provato a reinserire il codice loro (come se io non sapessi digitare 7 cifre che vedevano anche loro sul video), e poi mi hanno detto di chiedere al Gate. Quindi vengono stampate le carte d’imbarco e scopriamo che il posto non e’ assegnato! Il che significa che poi al gate, se non sali subito, chissa’ dove ti devi sedere (non e’ un problema, ma noi siamo con Alicia e ovviamente vorremmo rimanere vicini). Quindi ti pesano i bagagli e te li devi portare ancora per un pezzetto al controllo TSA. Finalmente liberi dei bagagli piu’ pesanti, ci dirigiamo subito al gate: si possono portare solo un bagaglio a mano ed un oggetto personale a testa. Per noi non c’e’ problema, perche’ conta anche Alicia e quindi ci stiamo dentro (ci sto dentro, fratello! 🙂 ), ma e’ la prima volta che ci capita. Tra l’altro anche la signora che ci controlla ha un certo scazzo. Quindi controllo solito al metal detector: solita trafila, spogliati quasi (niente scarpe, orologi, cardigan, il pc fuori dalla borsa, mentre i tablet possono rimanere dentro: da notare che dicono ipad per dire tablet). Passato questo ci troviamo al terminal 4: non eccezionale, ma qualche negozio e bar ci sono: solite cose. Pero’ per andare al nostro gate dobbiamo spostarci al terminal 6 e dobbiamo prendere un autobus, che passa in mezzo all’aeroporto, a fianco agli aerei: e’ la prima volta che un aereo mi decolla a 10 metri di distanza! Ecco al terminal 6: un piccolo “capannone” con un solo baretto, 7 o 8 gate, senza wifi (il LAX wifi, unico non protetto, qui arriva con “segnale assente”), e la maggior parte dei “banconi” per appoggiarsi con i pc hanno le prese di corrente rotte. Inoltre a fianco a noi c’e’ un passeggero che sembra Hugo di Lost: speriamo bene!
Ah, nei bagni la carta per asciugarsi le mani e’ finita, e la maggior parte dei distributori automatici e’ Out of order. Ah, Los Angeles, la citta’ degli Angeli!!!
Dimenticavo: e’ il primo volo (il quinto di tutto il viaggio) che e’ in ritardo di un’ora: lo abbiamo saputo appena arrivati in aeroporto. Per fortuna che e’ stata l’unica volta che ce la siamo presa comoda e siamo arrivati con meno di 2 ore di anticipo sull’orario di volo. Ora sono le 13,45: avremmo dovuto essere gia’ imbarcati, invece decolleremo alle 15 (speriamo!!!)

Ovviamente ho scritto la prima parte di questo articolo mentre aspettavo l’aereo, senza poterlo pubblicare. Lo riprendo 2 giorni dopo perche’ non ho piu’ avuto tempo.

Il volo era in ritardo di ulteriori 10 minuti, e al gate il monitor indicava che il prossimo volo era uno per Phoenix alle 16,10 anziche’ il nostro. Infatti tutti chiedevamo. Per mettere un’informazione sbagliata, non metterla proprio!

Al momento dell’imbarco abbiamo dovuto lasciare la valigia a mano prima di salire sull’aereo: abbiamo scoperto dopo che l’hanno imbarcata, ma non con i bagagli imbarcati al check-in, infatti a fine volo abbiamo dovuto aspettare subito fuori dall’aereo per riprenderla e poi andare ancora al baggage claim per gli altri.

L’aereo non era un vero aereo: era un autobus con le ali!! Aveva solo 2 file da 2, per un totale di 68 posti o giu’ di li’. Era un CRJ: credevo che per il decollo ci chiedessero di scendere e spingere! 🙂

Per fortuna erano solo 3 ore, ma Gabry se le e’ fatte tutte vicino a una signora anzianotta (sembrava peruviana o giu’ di li’) che non si capiva che lingua parlasse, che voleva che Gabry telefonasse a sua figlia (lo abbiamo intuito poi all’arrivo) durante il volo!!!! E che ad ogni turbolenza (ce ne sono state un bel po’) si faceva il segno della croce. Per non parlare di altri rumori ed emissioni odorose moleste!

Insomma, direi il peggior volo aereo della nostra vita dal punto di vista della qualita’!

Per fortuna che ormai resta solo piu’ quello per tornare a casa!

Ah, per la seconda volta ci hanno aperto il bagaglio: lo sappiamo perche’ mettono all’interno un biglietto in cui avvisano che e’ stato fatto il controllo TSA. Poiche’ una valigia non aveva i lucchetti TSA, ci hanno rotto il lucchetto e buttato via (non c’e’ piu’, quindi….). Un po’ da’ fastidio sapere che ti aprono la valigia e ti frugano tra la biancheria, anche se per carita’, abbiamo visto che si mettono i guanti, anche se ovviamente credo lo facciano piu’ per se stessi!!

Comunque American Airlines e specialmente American Eagle per ora bocciati di brutto. Hanno solo piu’ una possibilita’ di rifarsi, col volo Miami-Milano. Speriamo sia meglio perche’ li’ sono 10 ore…..

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