Quando abbiamo progettato questo viaggio, il primo posto a cui abbiamo pensato e’ l’Australia, per un motivo molto semplice: e’ una delle mete piu’ lontane per noi italiani, pertanto rientrava bene in un giro del mondo.
Quando pensavo Australia pensavo a canguri, grandi deserti rocciosi e barriera corallina.
Ho visto poco di tutto questo, ma l’Australia mi ha sorpreso per la sua bellezza e la sua qualita’ di vita.
Beh, per quanto riguarda barriera corallina e deserti rocciosi non li abbiamo visti semplicemente perche’ abbiamo scelto un altro percorso, cioe’ la costa ovest da circa 1000 km a nord di Sydney a Sydney stessa.
Sydney ovviamente ha il fascino di una famosa grande citta’ all’altro capo del mondo, ma la parte che ci e’ piaciuta di piu’ e’ stata la costa del Queensland.
L’8 gennaio siamo atterrati a Brisbane, abbiamo affittato l’auto e da li’ ci siamo diretti a Tin Can Bay, circa 250 km a nord. Da li’ e’ cominciata la nostra esplorazione della costa, dirigendoci a sud.
Purtroppo gli hotel australiani sono molto cari. Solitamente noi siamo abituati a un buon albergo con circa 80-90 euro. Qui si pernotta in un motel con circa 150 dollari, che sono 100 euro. Per andare in alberghi come quelli che prendiamo di solito bisognava spendere almeno 200 dollari. Poi qui e’ estate ed e’ alta stagione. Per cui spesso i posti in cui abbiamo pernottato sono stati determinati dalla disponibilita’ e dal costo, quindi non sempre, anzi quasi mai, direttamente sulla costa.
Pero’ nel complesso ci siamo trovati molto bene. Lo spirito che c’e’ nei motel e’ veramente molto amichevole e molto familiare: le camere sono piuttosto grandi, quasi sempre con frigo, microonde e stoviglie. Oltre alla piscina ci sono aree dove incontrare gli altri ospiti, fare un barbeque, guardare la TV con gli altri. Di solito ci sono le lavanderie a gettoni e alla reception sono sempre disposti a darti consigli e suggerimenti.
Le spiagge australiane che abbiamo visto sono tutte meravigliose: la sabbia piu’ bella, quella morbida e finissima, l’abbiamo trovata al nord, ma anche le spiagge nei dintorni di Sydney sono nettamente superiori a quelle a cui siamo abituati a casa.
Qui non esistono gli stabilimenti balneari. Le spiagge sono solo pubbliche, ma hanno il servizio di bay watch, le docce e i servizi igienici (impressionante quanto siano puliti e di solito in “casette” carinissime). Il tutto si trova subito sopra la spiaggia, in parchi con erba che sembra sempre tagliata di fresco, alberi bellissimi (moltissimi eucalipti e pini), parchi giochi per bambini e tettoie per ripararsi dal sole, sotto le quali ci sono tavoli e panchine per i pic nic e barbeque elettrici a disposizione di tutti.
L’unica cosa che a volte e’ a pagamento e’ il parcheggio (ma non sempre). In tal caso e’ parecchio caro (tipo 5-8 dollari all’ora, con una tariffa sui 15 dollari per tutto il giorno). Ma ovviamente a qualche centinaio di metri si puo’ parcheggiare gratuitamente, cosa che noi da buoni italiani abbiamo sempre fatto!
Esistono poi, soprattutto al nord, molte camminatoie a palafitta, che sono costruite a fianco alla strada, ricoperte dalla vegetazione, per raggiungere anche i punti piu’ lontani delle spiaggie, camminando in sicurezza e all’ombra.
Una caratteristica invece di alcune spiagge vicino a Sydney (ad es. Dee Why a nord di Sydney e Cronulla a sud di Sydney) sono le piscine rocciose. In pratica la spiaggia ha dei punti rocciosi e li’ sono stati fatti dei muretti che fanno si’ che si crei una sorta di piscina nel mare stesso, con un ricircolo dell’acqua dato dalle maree.
La vivibilita’ di questi posti e’ qualcosa che in Italia neanche ci sogniamo. E’ come se tutto fosse a disposizione di tutti, che ne usufruiscono con molta educazione.
Passiamo ora ad alcune caratteristiche spicciole che ho notato:
1) siamo stati in 8 diversi motel/hotel: solo nell’ultimo avevano la doccetta col flessibile nella doccia. In tutti gli altri avevano una pignatta fissa con i rubinetti. Anche nei bagni o nei locali, in 16 giorni ho visto solo un miscelatore, altrimenti hanno tutti i 2 rubinetti separati. Tra l’altro l’acqua calda esce immediatamente ed e’ davvero caldissima.
2) come negli Stati Uniti, tengono l’aria condizionata a livelli assurdi. Anche nelle giornate non bellissime, quando fuori ci sono circa 22 gradi, nei negozi e nei supermarket ci saranno 16-17 gradi. Noi dovevamo sempre portarci dietro le felpe, perche’ proprio non si riusciva a stare. Eppure per loro e’ normale cosi’. Anche l’acqua del mare e’ piuttosto fredda (a volte proprio gelata), eppure sono tutti in acqua, anche bambini piccoli, senza problemi.
3) il sole e’ davvero forte e ovunque c’e’ la pubblicita’ di filtri solari, ma soprattutto la raccomandazione a difendersi dal cancro della pelle. Infatti quasi tutti i bambini stanno sulla spiaggia con le licre a maniche lunghe, con grossi cappelli e molti addirittura con le licre complete, per capirci come delle tute da moto. Pero’ l’aria e’ sempre molto asciutta. Il clima e’ sempre ventoso, a volte anche troppo, ma nessuno sembra farci caso.
4) nelle spiagge dove c’e’ il servizio dei bagnini, vengono messe 2 bandiere che delimitano la zona di spiaggia in cui si puo’ notare, e all’interno della quale non si puo’ fare surf. Di solito sono 20-30 metri. Da tutte le altre parti non si puo’ nuotare ed e’ per i surfisti. I surfisti sono ovunque, di tutte le eta’. L’unico esempio che mi viene in mente di qualcosa di simile e’ quando si va in montagna e tutti sono in giro con sci e scarponi.
… segue … (sta aprendo il gate per l’imbarco)
Riprendo questo articolo quasi 2 giorni dopo: il volo di notte per le Hawaii ci ha lasciato ko. Ora sono in uno Starbuck a Waikiki, e qui sono le 14 di sabato 25 gennaio. Torniamo alle caratteristiche dell’Australia
5) per mio sollievo le ragazze non hanno dei gran fisici, mentre i ragazzi sono tutti alti, biondi, abbronzati e palestrati! Un paradiso per noi donne! Forse è per questo che ci sono così tanti bambini! 🙂 Battute a parte è più facile trovare famiglie con 3 figli che con uno solo. E i genitori sono molto giovani, al punto che a volte scambi i nonni per i genitori. Qui (in Australia intendo) li lasciano sbattere parecchio. Sebbene ci siano avvisi su tutto per proteggere se stessi e i bimbi (tipo non farli giocare con gli accendini, i sacchetti di plastica possono causare soffocamento, e cose di questo tipo qui), vedi bimbi anche piccoli, tipo 2 o 3 anni, arrampicarsi ovunque, anche abbastanza lontano dai genitori, sempre scalzi, al caldo o al freddo senza problemi. Qui tutti vanno spesso scalzi, anche nei supermercati. E si trovano in giro tantissimi oggetti persi, soprattutto flip-flop, cappelli e calze di spugna. Davvero avessi un euro per ogni oggetto perso che ho visto, mi ci potrei pagare come minimo una notte in hotel!
Ah, però sui bimbi non mi capite male: sì, li lasciano sbattere, ma c’è molto per loro. Io non ho mai visto una così alta concentrazione di parchi giochi in vita mia, tutti con il recinto intorno apribile solo da un adulto, i bagni e le fontanelle. E che parchi giochi! Grandi e belli e ben tenuti.
6) Abbiamo avuto la fortuna, il secondo giorno, di incontrare una coppia italiana (ciao Luisa e Franco) con 2 bimbi, che si è trasferita a vivere a Sydney e che era al nord in vacanza. Ci hanno dato un sacco di consigli utili e ci hanno spiegato anche alcune cose. Ad es. qui la scuola inizia il 28 gennaio ( almeno quest’anno ) essendo finita il 5 dicembre. Quindi hanno una pausa per l’estate più corta della nostra, ma poi hanno soste più lunghe per le feste. Ad es. 3 settimane a giugno, e poi vari gruppi di 2 settimane qui e là. Ovviamente anche per loro Natale è il 25 dicembre, quindi lo festeggiano col caldo, però anche da loro gli addobbi sono fiocchi di neve e babbo natali con barba e berretto con la pelliccia!
Qui esistono molti animali potenzialmente molto pericolosi, ma per fortuna noi non ne abbiamo incontrato nessuno. Luisa però ci ha fatto vedere una foto di una ragno huntsman che aveva inscatolato per liberarsene senza doverlo uccidere: è grosso all’incirca come una mano, però non è velenoso.
Un altro amico, Ben, australiano ma di origini italiane, ci ha detto che in Australia potenzialmente qualsiasi cosa ti può uccidere! Lo scrivo ora che siamo alle Hawaii così a casa non si preoccupano. 😉
7) La mentalità in Australia è molto rilassata. Alle cinque del pomeriggio i negozi chiudono, e se è sabato o domenica ancora prima, o sono proprio chiusi. Anche per mangiare chiudono presto, tipo le otto o le nove di sera. La luce del sole va via verso le otto nel New South Wales (NSW), ma alle sette nel Queensland (QLD). Infatti c’è una particolarità da sapere per chi fa un viaggio come il nostro: il fuso orario cambia tra QLD e NSW. Lo abbiamo scoperto a nostre spese in quanto quando abbiamo cambiato hotel, credevamo di essere arrivati a fare il check-in alle otto di sera e invece siamo arrivati alle nove, trovando chiuso!
Quello che e’ pazzesco e’ che la sera dopo siamo tornati a mangiare a Coolangatta, e lì erano un’ora indietro. In pratica puoi abitare in un palazzo, e in quello di fronte a te c’è un altro orario. Non ho idea di come facciano con la tv e che casino con gli appuntamenti tra amici o di lavoro.
8) Note dolenti, il cibo. Il cibo è simile a quello americano, ma peggio. Cioè come gusto se vai su fast food o barbeque, è ovvio che ti piace, ma è molto grasso. Usano un sacco di salse e strati spessi di formaggio sulle pizze. Ovunque trovi prodotti asiatici o italiani, ne hanno proprio una passione, ma il cibo italiano è un pochino reinterpretato. Ad es chiamano mozzarella anche un formaggio bianco, ma asciutto, un po’ come la nostra pizzottella. Poi a quanto pare hanno una passione per la bietola rossa e per la vegemite, che è una specie di gelatina a base di lievito di birra, che ha un gusto e un odore per noi insopportabili. Inoltre ovunque è proibito bere alcoolici, e li possono vendere solo in negozi specializzati, che vendono solo alcolici e di solito si chiamano liquorland o simili. Hanno prezzi per noi altissimi. Ad es. una bottiglietta da 33cc di birra proprio che costi pocoi costa 3,10 dollari, che sono più di 2 euro. Tenete conto che alla Coop una Desperados o una Corona le pago 1,49 euro e mi sembra già tanto. Qui una birra di quel tipo costa 5 o 6 dollari. Le bottiglie di vino erano tutte da 30 dollari. E anche una normalissima bottiglia di Baileys costa circa 30-35 dollari. Anche gli yogurt per noi costano cari (circa 2-3 dollari il vasetto) e pure frutta e verdura. Un’insalata mista di 200 grammi, già lavata, costa 5 dollari, e un chilo di pomodori circa 8. Solo le banane costano poco, circa 2 dollari al chilo. Però costa poco la benzina, anche meno di 1,50 dollari al litro e ricordate che un dollaro è circa 67 centesimi di euro. Inoltre le strade sono quasi tutte gratuite, a parte qualche ponte e qualche tunnel. Ah, pero’ ho comprato confezioni di Grana Padano da 250 grammi a 5,99 dollari, in pratica 4 euro che equivale a 16 euro al chilo, in pratica quello che costa da noi!
…mio marito mi reclama… continuerò più tardi…
Come si suol dire non c’e’ 2 senza 3. Finisco questo articolo dal motel a Waikiki, mentre’ qui e’ domenica sera, l’acqua e’ sul fornello per farci una pasta e, ahime’, fuori piove. Parlavo di costi e cose care. Altra cosa per noi molto cara e’ il caffè, ed anche l’acqua. Sembra una contraddizione, visto che ovunque c’e’ pieno di fontane, fatte non solo per bere, ma anche espressamente per ricaricare le bottiglie. Pero’ nei supermercati fai fatica a trovare una bottiglietta da 500-600 ml a meno di 2-3 dollari. Non so voi, ma io l’acqua alla Coop la compro a 20, 30 massimo 40 centesimi!
A proposito di numeri, qui sebbene guidino dalla parte opposta alla nostra, come gli inglesi, usano pero’ assolutamente il sistema internazionale, quindi tutto e’ espresso in chilometri, in gradi celsius, ma anche in joule e kilo joule. Non usano le calorie, e ovunque, dai fast food ai supermercati, ai banconi di bar e panetterie e pasticcerie, ogni prodotto ha indicato quanti kilo joule fa e che un uomo adulto consuma 8700 kj (mi sembra che una kilocaloria corrisponda a 4,16 kj). Il che fa un po’ ridere visto che hanno tantissime cose grassissime (pero’ latte super scremato! Ovviamente anche quello sui 3-4 dollari al litro. Certo, bisognerebbe sapere quant’e’ un loro stipendio medio. Dubito sia 1200 dollari!).
Per finire il discorso soldi, noi abbiamo visto solo banconote da 50, 20, 10 e 5. Le monete sono da 2 dollari (piccole e spesse, dorate9, 1 dollaro (piu’ larghe e sottili, sempre dorate), 50 centesimi (enormi, sottili, argentate, col bordo dentellato), 20 centesimi (grandi, rotonde, argentate), e poi non ricordo i 5 e i 10, ma direi piu’ piccoli e sempre argentati. Non esistono monete da 1 e 2 centesimi, quindi i totali della spesa vengono arrotondati (se una cosa costa 4,99 la paghi 5, se costa 4,96 o 4,97 la paghi 4,95).
Per concludere le caratteristiche che ho notato in Australia, tutte le prese hanno l’interruttore. Esattamente come quelli per accendere la luce. E’ comodo, perche’ puoi spegnere una presa, anziche’ staccare la spina. Ma ho capito perche’: le loro prese spesso scintillano!
E con questo direi che concludo questo articolo, che e’ anche fin troppo lungo. Ma ne seguiranno altri.
A presto!
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