Category Archives: Florida

Si torna a casa – 2 marzo 2014

image

Ultimo Starbucks al Dolphin mall a poche miglia dall’aeroporto di Miami.

Alle 17,55 si decolla e si torna a casa.

Giro del mondo finito!

Misto di gioia di tornare a casa e di malinconia per un sogno che si conclude.

Beh, basterà trovarne di altri!

USA – 14-15 febbraio 2014 – Miami

Orlando dista da Miami circa 300 km, o poco piu’.
Partiamo dal nostro hotel verso le 11. Tra l’altro Gabry scopre che i cartelli “No feed alligator” sul laghetto tra le villette, non e’ uno scherzo come credeva lui! La concierge ci conferma che hanno 2 piccoli alligatori, ma ci rassicura che sono innocui: noi comunque stiamo per partire! Pero’ in effetti poco prima della partenza ho visto 2 scoiattolini che giravano tranquilli, quindi davvero gli alligatori non sono pericolosi!
La giornata e’ molto bella, col sole, quindi ci dirigiamo verso sud, prendendo la Florida Turnpike, che e’ a pagamento (piccoli pezzi a 1 dollaro o a 75 centesimi, poi un pezzo lungo, con i caselli, come la nostra. Paghiamo 12 dollari). Arriviamo sul mare all’altezza di Jupiter.
Finalmente dopo oltre 40 giorni dalla nostra partenza arriviamo sull’Atlantico: e’ strano come questo ci faccia sentire quasi a casa: e’ proprio vero che tutto e’ relativo! Ad es. stiamo per iniziare una crociera di 10 giorni nei Caraibi, a cui seguiranno ancora 6 giorni e 5 notti in Florida: solo questo e’ piu’ di quanto e’ normalmente una nostra vacanza estiva: anche nel periodo d’oro dei viaggi, quello tra il nostro viaggio di nozze del 2000 e la nascita di Alicia, una nostra vacanza era al massimo di 12 o 13 notti, eppure ci sembra che la nostra vacanza volga al termine e gia’ pensiamo come di solito facciamo gli ultimi 2 giorni!
La costa atlantica della Florida e’ come ce la ricordavamo: strada che scorre dritta lungo il mare, spiagge grandi, belle, ma con un mare simile al nostro della Liguria (magari un po’ piu’ pulito!), tanta vegetazione e uno sfilare di case e villette bellissime!
Vorremmo andare un po’ sulla spiaggia, ma Alicia oggi ha un po’ la luna inversa (e di conseguenza la fa girare anche a me!), poi ci fermiamo per mangiare qualcosa e viene tardi. Insomma, alla fine decidiamo di andare al Sawgrass Mill, un grosso centro commerciale meno di un’ora a nord di Miami. Nel 2005 qui avevamo fatto affaroni (in pratica era l’equivalente del nostro outlet di Serravalle), mentre stavolta rimaniamo un po’ delusi. Comunque riusciamo a comprare ad Alicia un paio di sandalini della Clark per 19 dollari (ne aveva propri bisogno: i suoi li ha distrutti sulla spiaggia e non ci possiamo andare in crociera: va bene non andare in giacca e cravatta, ma neanche proprio da homeless) e Gabry finalmente si compra la custodia antiurto per il cellulare (anche se non la potra’ mettere fino a quando non saremo tornati a casa, perche’ bisogna rimettere lo sportellino dietro, sostituito invece dall’attuale custodia).
Verso le 19 ci rimettiamo in viaggio verso Miami, per arrivare alla sistemazione che ci e’ costata di piu’ di tutto il viaggio.
Eh gia’, perche’ anch’io in questo viaggio ho perso colpi di brutto: sapevo dall’inizio che il 14 sera avremmo dormito a Miami (avendo l’imbarco per la crociera l’indomani mattina), ma non mi sono preoccupata di prenotare per tempo: nel 2005 giravamo in auto e sceglievamo l’hotel la sera stessa. Pero’ era agosto, e di solito ce la cavavamo con 50 euro o anche meno in due.
Ora a Miami e’ super altissima stagione, in piu’ in effetti tutto sembra essere aumentato negli ultimi 8 anni. Cosi’ spendiamo quasi 200 euro ( e per fortuna che il cambio ci e’ favorevole!) per dormire in una topaia. Cioe’ proprio topaia non e’, ma e’ una stanzetta in una specie di condominio, arredata coi mobili di seconda scelta dell’Ikea, un solo letto queen size piu’ un divano che si apre a brandina, una cucinetta e un bagno minuscoli. Pero’ non e’ sporco, e’ solo che ad accoglierci c’e’ una signora tutta gobba, con i capelli bianchi raccolti in una crocchia e un occhio semichiuso: ci fa parcheggiare l’auto in strada (e’ una stradina secondaria e non sembra troppo raccomandabile), ci fa vedere la stanza e ci da’ la chiave. L’indomani mattina ci salutera’ senza farci firmare nulla e senza rilasciarci nessuna ricevuta. Tanto abbiamo gia’ pagato con la carta di credito al momento della prenotazione! Insomma, un vero postaccio.
Lo lasciamo presto e andiamo a portare i bagagli al porto e a restituire l’auto all’aeroporto. E’ la quarta macchina che Gabry riconsegna sana e salva.
All’aeroporto ci viene a prendere Marco, un vecchio amico: sembra incredibile, ma e’ di Savona, giocava ad hockey con Gabry, e da sei mesi lavora a Miami. Lo abbiamo contattato via email e whatsapp e ci ha fatto il grande favore di darci uno strappo dall’aeroporto al porto, facendosi accompagnare dal suo simpaticissimo coinquilino colombiano, Daniel. Prima di portarci al porto (scusate il gioco di parole), andiamo pero’ a prenderci un caffe’ in un bar con una vista pazzesca (altrettanto non si puo’ dire del caffe’, ma non ci lamentiamo).
E’ stato davvero bello dopo cosi’ tanti giorni poter parlare con un amico. Raccontargli e farsi raccontare, parlando in italiano e capendosi non solo per la lingua, ma anche perche’ sa chi sei e da dove vieni. E’ inutile: io e Gabry amiamo moltissimo viaggiare, ma solo come turisti: alla fine siamo piuttosto provincialotti e nonostante tutte le meraviglie, aneliamo sempre a tornare a casa. Certo, purtroppo casa vuol dire anche lavoro, ma a meno che non riprovo ad andare a giocare a Chi vuol essere milionario? e riesco a vincere davvero il milione, mi sa che non ci sono altre alternative. Mi accorgo che purtroppo io alla fine mi godo di piu’ il viaggio quando siamo tornati a casa, quando so che tutto e’ andato bene, e ho digerito le piccole cose che sono andate male, e me lo rivivo nei ricordi: nelle foto, nei video, nei racconti ad amici e parenti. Purtroppo sono fatta cosi’, inoltre questo e’ il primo grande viaggio con Alicia, quindi un po’ di tensione in piu’ ci sta. Pero’ si dice che l’esercizio rende perfetti: forse dopo questa esperienza, il prossimo viaggio normale, di soli 10 giorni, mi sembrera’ una banalita’, e come tale molto facile e rilassante!
Scusate, mi rendo conto che scrivo sempre un po’ saltando di palo in frasca, mischiando resoconto di viaggio e riflessioni personali, provando a raccontare un po’ come se fosse in diretta, e un po’ in flashback. Confesso tra l’altro che sto scrivendo dalla crociera, cercando pero’ di recuperare i giorni passati. Non dimenticate pero’ che questo sito ha i 2 scopi principali di servire a noi 3, in futuro, per ricordarci meglio le cose, e ad amici e parenti per avere nostre notizie prima del nostro rientro. Se poi puo’ anche dare qualche utile informazione a qualche turista, mi fa solo che piacere, ma di certo non ha alcuna velleita’ letteraria! 🙂

Per concludere questo articolo, dopo il caffè Marco e Daniel ci accompagnano alla nave, la Costa Luminosa, e qui inizia la nostra crociera nei Caraibi, di cui vi raccontero’ nel prossimo articolo!

USA – 13 febbraio 2014 – Disney World Magic Kingdom

Siamo al Magic Kingdom Park, il parco Disney per antonomasia, quello,il cui simbolo è il castello delle fiabe, che poi per l’esattezza è il castello di Cenerentola.

Esistono altri 3 parchi Disney, tutti qui vicino, e poi molti altri parchi non Disney, da Harry Potter (che ahimè non faremo per questioni di poco tempo e perchè Alicia ancora non lo conosce e probabilmente avrebbe paura) a Universal Studio, a parche acquatici ed alto ancora.

Diciamo che è la versione per bambini di Las Vegas, anche se poi ovviamente c’è pieno di adulti.

Il solo Magic Kingdom secondo me è più piccolo di Eurodisney, ma io ci sono stata solo una volta nel 1997.

Purtroppo Alicia ha paura di fare molte attrazioni, anche quelle adatte alla sua età. Proviamo ora a portarla a Under the Sea, un trenino nella grotta della Sirenetta, il suo personaggio preferito.

Speriamo bene.

Un saluto da… where the dreams come true!